Amici da sempre

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Ardesia dipinta a olio

venerdì 16 gennaio 2015

Ricetta "Pesce azzurro al forno con patate, a km 0"

     
                              Mar Ligure "Noli, oggi come allora"...
                         ricordando una bella gita 
                         sulle spiagge della 
                         Liguria di Ponente

I pescatori mentre tornano con il pescato





Nome del pesce azzurro "cavalle", della famiglia degli sgombri




Ricetta facilissima e gustosissima!

"Cavalle al forno di Deborah"
(per 4 persone)
Tre cavalle di media grandezza
aglio e prezzemolo tritato
mezzo bicchiere di vino bianco
sale
pepe
pangrattato
olio extravergine d' oliva ligure
(segreto per renderle ancora più delicate e saporite
provate ad inserire un pezzetto di rosmarino all'interno del pesce.

Un ringraziamento speciale a nonno Antonio per la sua gustosissima ricetta.
Puliamo i pesci dalle interiora, (non serve squamarli perché non hanno squame)

Versare in un tegame antiaderente 5 cucchiai di olio
 e il mezzo bicchiere di vino bianco.

Adagiare i pesci e
all'interno inserire aglio e prezzemolo tritati finemente,

 sale e pepe, (rosmarino),
ripetiamo la stessa operazione anche sulla superficie dei pesci.
Sopra alle cavalle versiamo una bella manciata di pangrattato,  

un filo  d'olio e inforniamo
per circa una ventina di minuti a 190° gradi.
A piacere si possono friggere 3 patate( tagliate a fettine sottili)  e aggiungerle
 al pesce prima di metterlo a cuocere nel forno.

Pesce appena pescato al forno, squisite ed economiche
come tutto il pesce azzurro.

Buon appetito a tutti!
                                                              "La Cavalla"


 La cavalla è un pesce a disponibilità stagionale e in estate (come molte altre specie) si avvicina alle coste liguri  per ottimizzare il proprio ciclo riproduttivo. È considerato in un certo senso il “parente povero” dello sgombro, e il suo prezzo di vendita è nettamente inferiore. Come gli altri Sgombridi, costituisce infatti una varietà ittica caratteristica della pesca nel Mar Mediterraneo per cui, avendo la possibilità di sfruttare la cosiddetta filiera corta, il suo costo al dettaglio è generalmente tra i più bassi. Purtroppo capita con una certa frequenza che sia venduto come sgombro, al prezzo di quest’ultimo, cioè a più del doppio del suo valore… Attenzione quindi, e imparate a distinguerli bene. La carne del lanzardo, tenera e poco spinosa, gustosa non meno di quella del più pregiato sgombro, è caratterizzata da un elevato contenuto lipidico (leggermente superiore a quello degli altri esemplari di pesce azzurro) che ne esalta la morbidezza, ma allo stesso tempo incide pesantemente sulla differenza qualitativa del prodotto congelato, che perde consistenza e palatabilità rispetto a quello appena pescato. Al banco le carni devono essere sode, l’occhio vivo e convesso e i colori ancora vivaci.
Può essere consumato sia fresco che conservato (sottolio, in salamoia, surgelato e congelato); il metodo di cottura più idoneo è senza dubbio l’arrostimento sulla brace. A volte, aprendolo, si possono trovare al suo interno le uova, che, fatte soffriggere con alcune alici e un po’ di prezzemolo, possono diventare un’ottima bottarga spalmabile su una focaccia al forno o su tartine abbrustolite.
Il suo prezzo è molto contenuto, circa 6 euro al chilo.

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